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Rassegna legale

Paesi sicuri, varato il decreto Nordio: non è disapplicabile
Il Sole 24 Ore - Barbara Fiammeri - 14


Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto inserendo la lista dei 19 Paesi sicuri in una norma di legge primaria che sgombra il campo dai dubbi e consentirà di portare avanti i rimpatri. Anche quelli dei migranti trattenuti nei centri in Albania. La premier Meloni è soddisfatta. Il decreto riafferma la supremazia dell'esecutivo sulla scelta dei Paesi sicuri che 'non compete ai giudici' ma al governo. Evidenzia l'importanza di proteggere i confini nazionali e ribadisce che l'ingresso in Italia deve avvenire solo legalmente. Il ministro dell'Interno Piantedosi spiega che Camerun, Colombia e Nigeria sono stati esclusi dalla lista per via di una recente sentenza della Corte Ue. Il decreto mira a superare eventuali contrasti con le interpretazioni giuridiche europee, mentre il guardasigilli Nordio difende la scelta di una norma primaria, ritenendo che i giudici non possano opporsi. Non esclusi ulteriori interventi futuri. (Ved. anche Il Corriere della Sera: 'Paesi sicuri, ecco la lista' Il Governo vara il decreto' - pag. 2)

Le nuove norme non sbarrano la porta alla valutazione discrezionale del giudice
Il Sole 24 Ore - Giovanni Negri - 14


Il Dl approvato dal Consiglio dei ministri mira a creare una lista aggiornata annualmente dei "Paesi sicuri", facilitando le procedure di rimpatrio e garantendo un'applicazione uniforme a livello nazionale. Il ministro della Giustizia Nordio ha affermato che l'inserimento dei Paesi in una norma primaria impedirà alla magistratura di disapplicare il provvedimento, limitando il possibile rinvio alla Corte costituzionale. Il decreto nasce in risposta a una recente decisione del tribunale di Roma che, basandosi su una sentenza della Corte Ue, non ha convalidato il trattenimento di migranti in Albania. La Corte Ue richiede che i Paesi considerati sicuri non attuino persecuzioni o violazioni dei diritti umani. Esempi di Paesi non più considerati sicuri includono Tunisia, Bangladesh ed Egitto. Tuttavia, la magistratura potrebbe continuare a valutare caso per caso, creando potenziali contrasti con il Governo. Il decreto non prevede modifiche al sistema delle impugnazioni, nonostante le preoccupazioni legate agli obiettivi PNRR.

Negligenza processuale dell'avvocato: esame prognostico del giudice
Il Sole 24 Ore - Alessandro Benedetti, Gianfilippo Chiricozzi - 40


Con l'ordinanza n. 24007 del 2024 la Corte di cassazione chiarisce la responsabilità professionale dell'avvocato per negligenza processuale e l'onere della prova per il risarcimento danni. In un caso di richiesta di indennizzo per ingiusta detenzione, l'avvocato non aveva raccolto la firma del cliente, causando l'inammissibilità del ricorso. La Corte d'appello ha condannato l'avvocato, ma la Cassazione ha ribadito che per ottenere un risarcimento non basta dimostrare negligenza; è necessario anche provare che l'azione legale avrebbe avuto buone probabilità di successo. Il giudizio prognostico, cioè la valutazione delle probabilità di esito favorevole della causa, è fondamentale per stabilire la responsabilità dell'avvocato. Inoltre, la Cassazione ha confermato che la valutazione della somma risarcitoria spetta al giudice di merito.

Appalti ed equo compenso, sì ai ribassi ma con limiti
Il Sole 24 Ore - Flavia Landolfi, Giuseppe Latour - 41


Sul tema dell'equo compenso il correttivo al Codice degli appalti approvato ieri in Cdm sceglie la strada del compromesso. Lo fa con un meccanismo di doppio tetto che da un lato vorrebbe salvare il libero mercato e dall'altro tutelare i compensi dei professionisti. È questo il punto di caduta che ancora ieri è stato oggetto di un durissimo scontro tra la posizione degli enti locali, preoccupati per la tenuta dei conti, e quella dei professionisti sugli scudi in difesa delle regole sui corrispettivi. Per gli affidamenti diretti, i professionisti riceveranno almeno l'80% del corrispettivo previsto, mentre per le gare d'appalto sarà garantito il 65% fisso e limitati i ribassi eccessivi. Sul fronte delle tutele lavoristiche, viene confermato l'obbligo di applicare un unico contratto collettivo con nuove linee guida per individuare il contratto adeguato. Il correttivo introduce anche regole più chiare per la revisione dei prezzi, limitando gli scostamenti al 5%. Per la digitalizzazione, viene semplificato il fascicolo virtuale dell'operatore economico e confermato l'obbligo del BIM dal 2025 per appalti oltre i 2 milioni di euro. Sono previsti incentivi e penali per l'esecuzione delle opere.

Ingiusta detenzione, per i magistrati la stretta sul danno erariale
Il Sole 24 Ore - Giovanni Negri - 44


Da Forza Italia arriva la proposta per agevolare la contestazione di danno erariale per ingiusta detenzione. Ieri è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl di riforma della giustizia contabile, Enrico Costa (Fi) ha elaborato una proposta che prevede che il provvedimento irrevocabile che accerta l'ingiustizia della detenzione sia trasmesso al Procuratore generale della Corte dei Conti per valutare la responsabilità del magistrato. Costa sottolinea che lo Stato ha pagato quasi un miliardo di euro per casi di ingiusta detenzione dal 1992, senza indagare sulle responsabilità dei magistrati coinvolti. L'emendamento richiede che la richiesta di riparazione per ingiusta detenzione sia presentata entro due anni, con un tetto massimo di risarcimento di 516.456,90 euro. Questa proposta intensifica il conflitto tra la maggioranza e la magistratura, già teso per altre questioni, come la separazione delle carriere dei magistrati, che sarà presto discussa in Parlamento.

Patente a crediti: verifica a carico del committente o del responsabile lavori
Il Sole 24 Ore - Antonella Iacopini - 44


Il committente o il responsabile dei lavori, ove nominato, è tenuto a verificare il possesso della patente a crediti ovvero dell'attestazione di qualificazione Soa, non solo delle imprese esecutrici o lavoratori autonomi, cui ha affidato lavori in appalto, ma anche nei confronti di tutti gli eventuali subappaltatori. È il chiarimento fornito dall'Ispettorato nazionale del lavoro con la risposta alla Faq 12 pubblicata sul suo sito istituzionale. Nelle catene di appalti nessun obbligo a cascata. Sarà sempre il committente a rispondere della mancata verifica e non il sub-committente. Ciò significa che sarà il committente o il responsabile dei lavoratori il destinatario della sanzione amministrativa pecuniaria da 711,92 euro a 2.562,91 euro per non aver effettuato le verifiche, secondo quanto previsto dall'art. 157 del Dlgs 81/2008.

Riciclaggio online, vale il luogo di impiego
Il Sole 24 Ore - Patrizia Maciocchi - 44


Per il riciclaggio il giudice competente è quello del luogo in cui avviene l'impiego del denaro. Dunque quello in cui si trova la banca in cui l'agente ha aperto il conto corrente sul quale, operando da remoto, ha trasferito nel circuito finanziario il capitale che ha acquisito illecitamente. Con la sentenza n. 68623 la Cassazione risolve il conflitto di competenza sollevato dal Gip di Bergamo e Brescia. Il giudice bresciano considerava il reato di riciclaggio commesso nel circondario di Bergamo, sede dell'ufficio dal quale l'indagata, su indicazione di un terzo che gli aveva consegnato le chiavi di accesso ai conti di società intestate a compiacenti prestanome, aveva effettuato le operazioni illecite. Non la pensano così i giudici di legittimità secondo i quali nel riciclaggio e nell'autoriciclaggio, commessi con denaro di provenienza illecita, la giurisdizione spetta al giudice del luogo di impiego di tale denaro, quello in cui si trova la banca dove l'agente ha aperto il conto.

Appalti, paga il direttore lavori
Italia Oggi - Dario Ferrara - 25


Nell'ordinanza n. 27045 dello scorso 18 ottobre la Cassazione civile ha stabilito che al direttore dei lavori spetta il compito di risarcire il committente se non sorveglia l'appaltatore nella realizzazione del progetto. Il professionista, che è anche progettista dell'opera, risponde per la mancata verifica del lavoro quando emergono vizi nell'esecuzione, ad esempio le infiltrazioni all'interno dell'immobile dovute al fatto che non sono state posate in modo corretto le tegole che costituiscono il manto di copertura del fabbricato. Accolto il ricorso del committente. Sbagliano i giudici di appello a riformare la sentenza di primo grado condannando il cliente a restituire oltre 14 mila euro al professionista più altri 3.700 euro per spese di consulenza tecnica d'ufficio.

Termine, stop and go più ampio
Italia Oggi - Daniele Cirioli - 31


L'articolo 11 del disegno di legge lavoro estende lo stop and go. Infatti, non saranno trasformate a tempo indeterminato le riassunzioni a termine entro 10/20 giorni ( le cosiddette zone cuscinetto) in attività stagionali. L'articolo 11 citato prevede una norma d'interpretazione autentica, quindi con effetto retroattivo, dell'articolo 21 del Dlgs 81/2015 sulla disciplina che esclude le attività stagionali dai c.d. periodi di cuscinetto. In base alla nuova norma le ipotesi individuabili dai contratti collettivi sono più ampie del concetto di 'stagionalità' comprendendo le attività organizzate per fare fronte a intensificazioni dell'attività lavorativa in determinati periodi dell'anno, nonché a esigenze tecnico-produttive o collegate a cicli stagionali dei settori produttivi o dei mercati, anche se già previste dai contratti collettivi sottoscritti alla data d'entrata in vigore del ddl lavoro.

Insulto per reazione, licenziamento ko
Italia Oggi - Luca Garramone - 31


Con l'ordinanza n. 26446 del 10 ottobre scorso la Corte di cassazione ha stabilito che è illegittimo il licenziamento di un lavoratore che abbia insultato e screditato il datore di lavoro sui social network, se l'offesa configura una reazione ad un fatto ingiustamente subito, non integrando così né delitto né insubordinazione. Secondo i giudici di legittimità rivolgere commenti infamanti tramite Facebook al proprio datore di lavoro può non giustificare necessariamente il licenziamento del dipendente.