Enter your keyword

Rassegna fiscale

'Tasse, premiare chi investe Sul nucleare regole entro l'anno'
Corriere della Sera - Rita Querzè - 41


Dalla assise di Assolombarda di ieri sono emerse due volontà: il ritorno al nucleare e la revisione di tempi e modi della transizione nel settore auto. Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, ha detto che la data del 2035 per lo stop al motore endotermico non sarà rispettata. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso nel suo intervento ha precisato la linea del Governo sull'automotive. Alla Ue non è stato chiesto di procrastinare la data del 2035 ma di anticipare dal 2026 al 2025 il momento della verifica sull'accordo. In quella sede l'Esecutivo vorrebbe porre precise condizioni al mantenimento della deadline del 2035. Per il nucleare il ministro ha ribadito la volontà del Governo di regolare per legge entro l'anno la possibilità di costruire nuove centrali. Sempre Urso ha evidenziato la determinazione a creare una newco italiana con partnership tecnologica straniera per i reattori di terza generazione. Spada ha chiesto semplificazioni per Transizione 5.0 e lanciato la proposta di una 'Ires premiale'. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Orsini: 'Sulla manovra dialoghiamo con il Governo per un'Ires che premi chi investe' - pag. 2 e 'Spada, 'Nuova governance Ue e più investimenti per competere' - pag. 3)

Concordato preventivo, le adesioni a rilento
Corriere della Sera - Mario Sensini - 41


Al ministero dell'Economia dicono che da qualche giorno lavoratori autonomi e forfettari stanno aderendo al concordato preventivo biennale. I tempi, però, iniziano a stringere visto che la scadenza è fissata per il 31 ottobre prossimo. Prudentemente la bozza della manovra 2025 non prevede alcun gettito dal concordato fiscale. L'idea era quella di ricavarne circa 2 miliardi da utilizzare in due modi: un primo sgravio al ceto medio, con la riduzione dell'aliquota del 35% al 33% e l'estensione da 85 mila a 100 mila euro del tetto per la flat tax sulle partite Iva. Alzare la soglia, tuttavia, non sarà facile in quanto la Ue non accetta la forfettizzazione dell'Iva oltre i livelli attuali. Se il concordato dovesse fallire i margini per finanziare nuove misure sarebbero risicatissimi, se non inesistenti, a meno di non immaginare nuovi prelievi, come il riequilibrio delle accise sui carburanti. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato due nuovi codici, per i contratti pubblici e gli incentivi alle imprese.

Fondo Pmi, verso la proroga delle garanzie
Il Sole 24 Ore - Laura Serafini - 10


Il Fondo di Garanzia per le PMI, gestito da MCC sotto la guida di Francesco Minotti, sarà prorogato con l'attuale assetto anche nel 2024, mentre il governo lavora per coprire il fabbisogno previsto nel 2025, in calo rispetto ai picchi della pandemia. I finanziamenti garantiti sono scesi a 175 miliardi a settembre 2023, dai 253 miliardi del 2022. I prestiti più rischiosi, garantiti fino al 100%, sono diminuiti significativamente, mentre le escussioni delle garanzie ammontano a circa 4 miliardi, con un'ulteriore previsione di 2,3 miliardi. Le perdite sono risultate inferiori al previsto e le riserve in eccesso vengono utilizzate per rifinanziare il fondo. Questo strumento si è rivelato fondamentale per sostenere le PMI, facilitando l'accesso al credito nonostante regole più stringenti per le banche. Nel futuro, si ipotizza una rimodulazione pluriennale del Fondo.

Stop alle misure inutili: primo ok al riordino degli incentivi alle imprese
Il Sole 24 Ore - Carmine Fotina - 10


Primo via libera del Cdm ad un decreto legislativo sul riordino degli incentivi alle imprese. Nasce, infatti, un Codice unico che accorpa le principali norme in vigore sulle agevolazioni e prevede forme di raccordo con le Regioni per evitare la duplicazione di misure. Un secondo decreto legislativo dovrebbe invece entrare nel merito della razionalizzazione, stabilendo le misure da cancellare. Secondo le intenzioni del ddl delega l'operazione riguarderà il numero degli strumenti disponibili ma non l'importo delle risorse collegate. Alla base del Dlgs c'è una valutazione sull'effettivo tiraggio degli incentivi, per decidere poi se confermarli o meno. Un monitoraggio che coinvolge la fase ex ante, in itinere e quella ex post, anche allo scopo di evitare sorprese indesiderate sui saldi di finanza pubblica. Si punta poi a una maggiore standardizzazione delle procedure attraverso dei bandi tipo. (Ved. anche Italia Oggi: 'Primo sì al Codice incentivi' - pag. 28)

Ravvedimento speciale più ampio per le esclusioni dagli Isa
Il Sole 24 Ore - M.Cerofolini, L.Pegorin, G.P. Ranocchi - 37


Con la pubblicazione in G.U. del decreto legge 155/2024 arriva il via libera al ravvedimento speciale per gli anni d'imposta dal 2018 al 2022 a favore dei soggetti che aderiranno al concordato preventivo biennale. Potranno avvalersene anche coloro che si trovassero in una delle condizioni specifiche di esclusione Isa previste per la pandemia per gli anni 2020 e 2021 e anche laddove, per una qualunque delle annualità interessate dalla sanatoria, abbiano dichiarato l'esclusione dagli Isa per effetto della sussistenza di una delle situazioni che caratterizza il periodo di non normale svolgimento dell'attività. Si estende così e non di poco la platea dei soggetti ammessi alla sanatoria speciale. L'accesso presuppone il fatto che i potenziali fruitori abbiano applicato gli ISA sulle annualità interessate. Negli anni interessati dal Covid alle casistiche generali di esclusione se ne sono aggiunte tre ulteriori: il calo di ricavi/compensi di almeno il 33%; lo svolgimento di attività rientranti tra quelle particolarmente penalizzate dalla pandemia; aver aperto la partita Iva dal 2019. (Ved. anche Italia Oggi: 'Scudo fiscale senza esclusioni' - pag. 24)

Minimo di mille euro per gli anni in perdita
Il Sole 24 Ore - M.Cerofolini, L.Pegorin, G.P. Ranocchi - 37


Anche i soggetti in perdita possono accedere al ravvedimento speciale corrispondendo l'imposta nella misura prevista di 1.000 euro riguardo a imposte sui redditi e addizionali. La sanatoria non ha effetti sulla rilevanza fiscale delle perdite che quindi restano debitamente utilizzate o, eventualmente, ancora riportabili e utilizzabili successivamente sulla base della disciplina prevista dal Tuir. I conteggi della sanatoria, messi a disposizione attraverso il cassetto fiscale, riportano anche il periodo d'imposta 2018, a prescindere dal fatto che per tale annualità il soggetto virtuoso Isa abbia ottenuto un punteggio almeno pari a 8 e abbia potuto fruire della prescrizione anticipata dei termini di accertamento da considerarsi, quindi, fiscalmente definitiva per questa annualità. In questi casi, perciò, occorrerà non considerare il costo dell'annualità in questione.

Zes unica, comunicazione integrativa con l'incremento degli incentivi
Il Sole 24 Ore - Roberto Lenzi - 40


Il decreto legge n. 155/2024, meglio noto come decreto fiscale, ha disposto che con una comunicazione integrativa è possibile indicare gli investimenti ulteriori rispetto a quelli risultanti dalla comunicazione presentata, purché realizzati nel periodo compreso tra il 1°gennaio 2024 e il 15 novembre 2024. Il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del totale dell'investimento. Inoltre, i costi ammissibili devono rientrare in un range compreso tra un minimo di 200 mila euro e un massimo di 100 milioni. Nella stessa comunicazione le imprese indicano il nuovo credito spettante considerando gli investimenti aggiuntivi. Il credito d'imposta che è possibile ottenere varia a seconda dell'ubicazione dell'impresa e delle dimensioni della stessa. Ammonta al 15% per le grandi imprese nelle aree dell'Abruzzo e al 30% per le regioni di Molise, Basilicata e Sardegna; al 40% per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Le percentuali sono aumentate di 10 punti per le medie imprese e di 20 per le piccole.

La composizione non è la scorciatoia per il concordato semplificato
Il Sole 24 Ore - Filippo D'Aquino, Gianluca Minniti - 42


La composizione negoziata costituisce il corridoio di ingresso al concordato agevolato. L'imprenditore, infatti, può presentare una proposta di concordato semplificato soltanto quando le trattative nell'ambito della composizione negoziata non hanno avuto esito positivo e non vi siano alternative praticabili, purché queste si siano svolte secondo correttezza e buona fede. La necessità che si siano correttamente verificati i richiamati presupposti per l'accesso alla procedura in parola è stata sottolineata dal Tribunale di Napoli nella sentenza del 25 ottobre 2023 che ha revocato l'ammissione della debitrice al concordato semplificato, con conseguente apertura della procedura di liquidazione giudiziale.

Proroga fattura elettronica fino al 31 dicembre 2025
Il Sole 24 Ore - Alessandro Mastromatteo, Benedetto Santacroce - 43


Ulteriore proroga fino al 31 dicembre 2025 o, se precedente, sino alla data da cui troveranno applicazione le disposizioni nazionali attuative del pacchetto Vida, dell'autorizzazione concessa all'Italia per l'introduzione dell'obbligo di fatturazione elettronica in deroga alla direttiva Iva: con la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio Ue presentata dalla Commissione COM (2024) 447, in corso di approvazione e pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell'Unione, viene così garantita la piena operatività e continuità della e-fattura nazionale in prossimità della scadenza, fissata a fine 2024, dell'attuale provvedimento autorizzativo. La piena efficacia dello strumento della fatturazione elettronica nella lotta contro le frodi e l'evasione fiscale si accompagna all'indicazione circa l'imminente adozione delle nuove regole unionali le quali, modificando la direttiva 2006/112/Ce, da un lato superano l'equivalenza tra le fatture cartacee e quelle elettroniche, a vantaggio di quest'ultime e, dall'altro, non renderanno più necessaria l'accettazione del destinatario per ricevere flussi di dati in formato strutturato.

Aggiornato a 1,43 milioni il limite dell'attivo di bilancio per le Coop
Il Sole 24 Ore - Gianni Allegretti - 43


Un decreto interministeriale Imprese-Economia aggiorna i limiti di cui agli articoli 2519 e 2525 c.c. che costituiscono i massimi applicabili alle società cooperative: del capitale per i soci persone fisiche, del valore nominale dell'azione e per l'applicabilità delle norme della Srl. L'aggiornamento è previsto con periodicità triennale dall'art. 223-sexiesdecies, comma 2, delle disposizioni di attuazione al Codice civile sulla base della variazione dell'indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati che non era mai stato effettuato. In questo modo si è provveduto ad incrementare i valori cumulando le variazioni dell'indice Istat verificate nel ventennio pari al 43,8% recuperando per intero l'arretrato pervenendo a valori che, comunque, non sono esenti da critica ab origine dalla riforma del diritto societario. (Ved. anche Italia Oggi: 'Quote in cooperativa rivalutate' - pag. 29)

Cessione d'azienda ampia
Italia Oggi - Franco Ricca - 26


Dalla risposta ad interpello n. 207 dello scorso 18 ottobre dell'Agenzia delle Entrate emerge che il trasferimento del complesso dei beni e rapporti giuridici dal concessionario precedente a quello subentrante che, sulla base di un nuovo contratto di servizio, assume la gestione degli impianti di distribuzione di gas naturale, costituisce una cessione d'azienda e non di singoli beni, come tale esclusa dalla sfera di applicazione dell'Iva e soggetta all'alternativa imposta proporzionale di registro. Per le Entrate è irrilevante che l'affidamento della concessione per la gestione della distribuzione del gas naturale sia regolata dalla legge e affidata mediante gara pubblica e che per effetto della sostituzione del concessionario, il contratto di servizio con l'ente concedente sia nuovo, differente ed autonomo rispetto a quello stipulato dal gestore uscente, non sussistendo quella 'netta discontinuità' che, per l'istante, impedirebbe di configurare un passaggio di azienda.

Imprese, rateizzazione ridotta
Italia Oggi - Francesco Leone - 27


Sarà presto in vigore, dopo un rapido passaggio presso le commissioni parlamentari, il decreto legislativo Ires/Irpef approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 30 aprile. Tra le novità spuntano meno variazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi per il 2024. Saranno eliminati alcuni disallineamenti tra le regole valutative imposte dal fisco e quelle richieste in sede di redazione del bilancio. Inoltre i contributi in conto capitale continueranno a essere tassati per cassa, ma non sarà più possibile rateizzare la tassazione in cinque anni, causando un aggravio per le imprese. Per le differenze cambio, dal 2024, queste saranno fiscalmente rilevanti, semplificando la gestione. La valutazione fiscale delle commesse infrannuali e ultrannuali verrà semplificata: si potrà applicare il criterio della percentuale di completamento anche per le commesse brevi, mentre per le lunghe si potrà utilizzare il criterio della commessa completata, seguendo i principi contabili adottati in bilancio. Queste novità mirano a ridurre la complessità normativa per le imprese.