Crescita, l'Istat alza le stime all'1,2%
Corriere della Sera - Andrea Ducci - 31
Gli ultimi dati dell'Istat dicono che quest'anno il Pil crescerà dell'1,2% e nel corso del 2024 dell'1,1%. La stima è diversa da quella fatta dal Governo nel Def, dove la crescita attesa per il 2023 è pari, nello scenario programmatico, all'1% quest'anno, mentre è prevista all'1,5% nel 2024. Nei prossimi mesi vedremo se la valutazione del Governo è quella corretta, nel frattempo l'Istat nel rapporto 'Prospettive per l'economia italiana nel 2023-2024' illustra quali sono i fattori che contribuiranno a sostenere la crescita. L'inflazione scenderà grazie al calo dei prezzi dei prodotti energetici. Impone prudenza il rallentamento dell'economia di Stati Uniti e Germania che potrebbe tradursi in una decelerazione degli scambi con l'estero. Pesano ancora la guerra in Ucraina, l'instabilità finanziaria, il livello dell'inflazione e gli effetti negativi dell'alluvione in Emilia Romagna sulle imprese della regione. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Istat, Pil a +1,2% nel 2023 Inflazione in frenata al 5,7%' - pag. 3)
Redditi solo da partecipazioni fuori dalla flat tax incrementale
Il Sole 24 Ore - Alessandra Caputo - 32
Tra i chiarimenti contenuti in una circolare pubblicata in bozze dall'Agenzia delle Entrate, in consultazione pubblica fino al prossimo 15 giugno, uno prevede che i soci di società che hanno solo redditi da partecipazione non possono beneficiare della flat tax incrementale. Si tratta del regime introdotto dalla legge di Bilancio 2023 che prevede, per il solo 2023, la determinazione del reddito applicando un'imposta sostitutiva del 15% alla parte degli aumenti di reddito calcolata rispetto ai redditi del triennio precedente. Sono ammessi a fruire di questa tassa piatta incrementale i contribuenti persone fisiche esercenti attività d'impresa, arte o professione, diversi da quelli che applicano il regime forfettario. La circolare prevede anche l'esclusione per i soci di società di persone a cui vengono imputati, per trasparenza, i redditi ai sensi dell'art. 5 del Tuir nonché ai soci di società di capitali che hanno esercitato l'opzione per la trasparenza fiscale. Esclusi anche chi partecipa ad associazioni tra professionisti. (Ved. anche Italia Oggi: 'Una flat tax di esclusioni' - pag. 33)
Franchigia 5% sul reddito più alto del triennio
Il Sole 24 Ore - A.Cap. - 32
L'Agenzia delle Entrate, con la circolare pubblicata in bozza, chiarisce le regole operative per determinare il reddito da assoggettare alla flat tax. La franchigia del 5% con cui ridurre la base imponibile da assoggettare a flat tax va calcolata sul reddito più elevato del triennio. La quota di reddito assoggettata alla tassa piatta va esclusa dalla base di calcolo per determinare le aliquote progressive Irpef. La manovra 2023 prevede l'applicazione della tassa piatta su una base imponibile pari alla differenza tra il reddito d'impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d'impresa e di lavoro autonomo d'importo più elevato dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022, decurtata di un importo pari al 5% 'di quest'ultimo ammontare'. Non era chiaro, però, se l'espressione dovesse essere riferita al maggiore dei redditi del triennio o alla differenza tra il reddito 2023 e il maggiore dei redditi del triennio. Quest'ultima interpretazione veniva ritenuta corretta. Le Entrate confermano questa tesi.
Cessioni, forma libera per il visto 'ora per allora'
Il Sole 24 Ore - Giuseppe Latour - 34
Con una Faq pubblicata ieri l'Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni operative sul visto di conformità 'ora per allora', il meccanismo prodotto dal decreto Aiuti-bis per consentire di limitare la responsabilità solidale tra cedente e cessionario anche per quei crediti nati senza visto. Quel provvedimento ha limitato la responsabilità dei cessionari di crediti fiscali ai soli casi di colpa grave e dolo. Purché, in relazione a quei crediti, siano stati prodotti: il visto di conformità, l'asseverazione e l'attestazione della congruità dei costi. Alcuni crediti sono però nati senza questi documenti. Da qui è stata prevista la possibilità di preparare un visto 'ora per allora', per consentire il passaggio anche di questi bonus, sanando in corsa la loro posizione. Ora le Entrate forniscono indicazioni sulle modalità di rilascio di questo visto.
Riserva da affrancamento, sostitutiva compensabile
Il Sole 24 Ore - Alessandro Germani - 35
L'Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello 344/2023, ha chiarito che la sostitutiva per affrancare le riserve di rivalutazione iscritte a seguito del riallineamento, originariamente conteggiata al lordo ma dovuta sul saldo netto della riserva stessa, può essere chiesta a rimborso o portata in compensazione da quanto dovuto per la terza rata della sostitutiva. Il versamento della terza rata relativa all'affrancamento delle riserve vincolate al regime di sospensione di imposta può essere ridotto per effetto della dichiarazione integrativa, scomputando dal relativo importo quello delle eccedenze di versamento emergenti dalle prime due rate già versate. (Ved. anche Italia Oggi: 'Ok recuperi di sostitutiva in Redditi' - pag. 33)
Niente recupero dell'Iva senza la consapevolezza della frode del fornitore
Il Sole 24 Ore - Laura Ambrosi - 35
Con la sentenza n. 15749 depositata ieri la Corte di cassazione ha sostenuto che non c'è consapevolezza nella frode commessa dal proprio fornitore se i soggetti con cui si interfaccia sono riconosciuti operatori del settore. Ne consegue l'illegittimità del recupero dell'Iva detratta sulle operazioni fatturate perché esiste la buona fede. Nel caso analizzato l'Amministrazione finanziaria aveva contestato a un contribuente l'utilizzo di fatture soggettivamente inesistenti. L'uomo aveva acquistato prodotti agricoli da una società esercente l'attività di commercializzazione anziché direttamente dai produttori. I giudici di legittimità hanno detto che è illegittimo lo stop all'imposta detratta se c'è buona fede.
Informazioni bancarie accessibili a tutte le forze dell'ordine dell'Ue
Il Sole 24 Ore - Alessandro Galimberti - 36
Antiriciclaggio Ue. Tutte le forze dell'ordine della Ue possono accedere alle informazioni bancarie. Ieri il Consiglio e il Parlamento hanno annunciato l'accordo sulla semplificazione della modulistica bancaria/finanziaria ma soprattutto sulla possibilità per tutte le forze dell'ordine di accedere alle informazioni finanziarie nello spazio unionale. I Paesi membri dovranno 'rendere disponibili le informazioni provenienti dai registri centralizzati dei conti bancari attraverso un unico punto di accesso'. I registri centralizzati dei conti bancari contengono i dati identificativi dei conti, dei relativi titolari, e della localizzazione, un patrimonio di informazioni che viaggerà dentro la rete europea a richiesta diretta di tutte le forze dell'ordine impegnate nella repressione di reati, non necessariamente finanziari. Rispetto alle regole attuali la differenza è sensibile in quanto oggi le informazioni sono a disposizione solo delle Uif.
Arriva la e-fattura europea
Italia Oggi - Matteo Rizzi - 32
Il prossimo 16 giugno in sede Ecofin saranno discussi i tre pilastri della riforma dell'Iva digitale. Airbnb e Booking saranno tenuti a riscuotere l'Iva sugli affitti brevi; arriva la fatturazione elettronica europea e la registrazione unica Ue per l'Iva. La riforma dell'imposta sul valore aggiunto digitale mira a garantire un approccio comune e semplificato alla tassazione dell'economia delle piattaforme e creare condizioni di parità ai fini dell'Iva tra i fornitori tradizionali di servizi di affitto di alloggi a breve termine e di trasporto passeggeri e quelli che operano attraverso le piattaforme. La proposta prevede uno standard a livello europeo per la rendicontazione in tempo reale delle forniture transfrontaliere attraverso la fatturazione elettronica. Ogni transazione intracomunitaria di beni tra imprese dovrà essere accompagnata da una fattura elettronica trasmessa alle autorità nazionali attraverso un database europeo.
Acconti, percentuali à la carte
Italia Oggi - Giuliano Mandolesi - 34
Per la determinazione della misura degli acconti delle imposte di giugno e novembre, due pesi e due misure:40% e 60% per le persone fisiche e soggetti senza Isa e 50% e 50% per i contribuenti con Isa approvati. In vista del tax day previsto per il prossimo 30 giugno, da monitorare, essendo anch'esse differenziate a seconda se si tratti di contribuenti con o senza partita Iva, le scadenze dei pagamenti in caso di scelta in forma dilazionata del saldo 2022 e acconto 2023. La differenziazione della misura degli acconti è generata dalla disposizione contenuta nel decreto fiscale che ha riproporzionato le 'quote' degli acconti rendendo però poco omogeneo il sistema di pagamento delle imposte. I versamenti in acconto dell'Irpef, dell'Ires e dell'Irap sono effettuati non più nella misura del 40% a giugno e del 60% a novembre, ma in due rate del 50% cadauna nelle medesime date di scadenza. Doppio binario anche per i pagamenti a rate.