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Rassegna fiscale

Manovra, la stretta sulle pensioni Tempi più lunghi fino a 6 mesi
Corriere della Sera - Enrico Marro - 10


Il maxi emendamento alla manovra presentato dal Governo contiene una stretta sulla previdenza. Quella che in gergo viene definita 'finestra', ovvero il periodo da quando si raggiunge il requisito della pensione a quando questa effettivamente decorre, che oggi è di tre mesi, sale a 4 mesi, poi a 5 per chi matura i requisiti nel 2034 e infine a 6 dal 1°gennaio 2035. Inoltre, nel 2027 i contributi necessari per la pensione anticipata aumenteranno di un mese e di altri due mesi dal 2028. Un'altra novità è rappresentata dal taglio del riscatto: finora le lauree brevi e i diplomi universitari triennali potevano essere riscattati a pagamento, consentendo di raggiungere la pensione anticipata tre anni prima. In futuro questo si potrà fare sempre meno. Dal 2031, in caso di riscatto, ai fini del calcolo del requisito dei contributi, verranno tagliati sei mesi, 12 dal 2032, 18 dal 2033, 24 dal 2035 e 30 dal 2035. Infine, arriva il silenzio-assenso per favorire il conferimento del Tfr ai fondi pensione. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Doppio allungamento dell'età pensionabile Dalle assicurazioni i fondi per le imprese' - pag. 2 e Italia Oggi: 'Pensione anticipata più difficile' - pag. 24)

Fisco e imprese, che cosa cambia
Corriere della Sera - Mario Sensini, Claudia Voltattorni - 11


Nel 2029 arriverà una ritenuta d'acconto dell'1% al netto dell'Iva sulle fatture tra le imprese. Sono escluse le imprese già soggette ad acconto, i forfettari e chi aderisce al concordato preventivo e all'adempimento collaborativo. Sul fronte imprese arrivano nuovi fondi per finanziare il credito d'imposta Transizione 4.0 sugli investimenti fatti nel 2025. Rifinanziato anche il credito di imposta della Zes unica. La super deduzione degli investimenti delle imprese durerà fino al 2028, ma sarà ristretta ai soli beni di produzione Ue e viene cancellata la maggiorazione per gli investimenti relativi alla transizione green. Assicurazioni: entro il 16 novembre di ogni anno le compagnie dovranno versare un acconto pari all'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuti per l'anno precedente. Nuovi fondi al piano casa e al Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche.

Zes, rifinanziamento selettivo Servirà un'altra comunicazione
Il Sole 24 Ore - Roberto Lenzi - 5


Un emendamento del Governo alla manovra di Bilancio interviene a favore delle imprese che hanno chiesto il credito d'imposta per investire nella Zes unica del Mezzogiorno. Solo per le imprese agricole si tratterà di un automatismo. Le altre potranno ottenere un 14,67% in più ma solo a fronte di esplicita domanda da presentare tra il 15 aprile e il 15 maggio 2026 esclusivamente in via telematica. Nella comunicazione si dovrà dichiarare di non aver ottenuto il riconoscimento del credito d'imposta previsto dal piano Transizione 5.0. Le modalità per presentare tale comunicazione saranno stabilite dall'Agenzia delle Entrate entro il 16 febbraio 2026. Il contributo integrativo potrà essere utilizzato nel 2026 esclusivamente in compensazione.

Cessione beni strumentali: addio alle plusvalenze a rate
Il Sole 24 Ore - Emanuele Reich, Franco Vernassa - 32


Dal prossimo anno non sarà più possibile la rateizzazione delle plusvalenze su beni strumentali materiali e immateriali, mentre sono salve quelle su aziende e rami d'azienda e quelle conseguite dalle società sportive professionistiche. La novità è contenuta in un emendamento alla manovra di Bilancio che riscrive l'art. 86, comma 4, del Tuir in un'ottica più restrittiva, finanziariamente, rispetto all'art. 15 del disegno di legge di ottobre 2025. Tassazione immediata anche per le plusvalenze realizzate su immobilizzazioni finanziarie senza i requisiti Pex. La nuova norma si applica alle plusvalenze realizzate a partire dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025. Le imprese potranno così continuare a gestire le plusvalenze realizzate fino al 2025 con le attuali modalità.

Regime transfrontaliero Iva per i forfettari Ue
Il Sole 24 Ore - Alessandra Caputo - 32


Con la circolare n. 13/E/2025 l'Agenzia delle Entrate esamina le novità introdotte dal decreto legislativo n. 180/2024 che ha recepito la direttiva Ue 2020/285. Arrivano così le istruzioni del Fisco per il regime di franchigia Iva transfrontaliero entrato in vigore il 1°gennaio 2025. Il documento di prassi amministrativa ricorda che l'accesso al regime da parte dei soggetti stabiliti in Italia richiede l'invio di una comunicazione preventiva, la verifica dei requisiti stabiliti dallo Stato membro di esenzione e il rispetto del requisito unionale. Significa che il soggetto passivo deve aver realizzato all'interno della Ue un volume d'affari complessivo annuo non superiore a 100 mila euro, sia nell'anno civile precedente a quello in cui viene trasmessa la comunicazione preventiva, sia nell'anno civile nel corso del quale avviene l'invio. Il calcolo del volume d'affari considera le cessioni nazionali e le esportazioni.

Scongiurata l'emersione di plusvalenze imponibili
Il Sole 24 Ore - Ilaria Ioannone, Gabriele Sepio - 33


Il Dlgs 186/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, conferma importanti misure fiscali per gli enti del Terzo settore, operative a pieno regime dal 2026. Tra le novità principali c'è l'introduzione dell'art. 79-bis del Codice del Terzo settore, che neutralizza gli effetti fiscali negativi del passaggio da attività commerciali a non commerciali. La norma consente di evitare l'emersione di plusvalenze sui beni strumentali, a condizione che restino destinati alla attività di interesse generale e che venga esercitata un'apposita opzione. Se la destinazione viene meno, la plusvalenza torna imponibile, con possibilità di rateizzazione dell'imposta. Il decreto conferma inoltre il nuovo regime forfettario per Odv e Aps che dal 2026 sostituirà la legge 398/1991, con coefficienti di redditività molto ridotti. Il regime sarà accessibile per enti con ricavi commerciali inferiori a 85 mila euro annui e prevede semplificazioni sugli adempimenti fiscali.

Chiude l'Anagrafe onlus, entro il 31 marzo l'iscrizione al Runts
Il Sole 24 Ore - Daniele Gro, Gabriele Sepio - 33


Le Onlus hanno tempo fino al 31 marzo 2026 per chiedere l'iscrizione al Runs. Il ministero del Lavoro, con un'informativa pubblicata ieri sul proprio sito, riepiloga i passaggi operativi connessi alla soppressione dell'Anagrafe Onlus, prevista per il 1°gennaio, indicando tempi e modalità per assumere la qualifica di Ente del Terzo settore. Si tratta di un elenco di verifiche e oneri documentali che gli enti sono chiamati a presidiare per non farsi trovare impreparati in sede di istruttoria, a fronte dei controlli degli Uffici Runts sulla documentazione necessaria per divenire Ets. Un quadro utile al fine di prevenire il rigetto delle istanze per carenza dei requisiti richiesti a tutte le Onlus che stanno valutando l'iscrizione nel Registro. Sempre entro il 31 marzo 2026 le Onlus che optano per il modello dell'impresa sociale dovranno presentare la domanda di iscrizione al competente Registro imprese.

Il finanziamento rimborsato dal manager non ferma l'applicazione del carried interest
Il Sole 24 Ore - Alessandro Germani - 34


Recenti risposte dell'Agenzia delle Entrate hanno affrontato la tematica del carried interest analizzando le condizioni dei piani per verificare se si trattasse di redditi finanziari da tassare al 26% o di lavoro dipendente da assoggettare alla più onerosa progressività Irpef. Le diverse risposte delle Entrate su questa materia consentono di districarsi meglio nell'interpretazione del labirinto di condizioni che l'art. 60 del Dl 57/2017 fissa per poter automaticamente considerare i proventi delle partecipazioni come redditi finanziari. La risposta 252 sembra bocciare la sussistenza del carried interest del management laddove lo si vincoli alla (sola) uscita di un fondo di minoranza che deteneva il 30%. Questa interpretazione chiarisce che per il fisco è importante che il requisito dell'hurdle rate sia conseguito da tutti i soci.

Imprese con ritenuta d'acconto
Italia Oggi - Cristina Bartelli - 25


Manovra 2026. Arriva un nuovo adempimento in chiave antievasione che prevede una ritenuta di acconto dell'1% dal 2019 per le cessioni di beni e di servizi. Di fatto è una tracciatura delle operazioni business to business (B2b). Sono esclusi dal nuovo adempimento i forfettari già esonerati dalla ritenuta, coloro che già applicano la ritenuta d'acconto e chi ha aderito o aderirà al concordato preventivo biennale e all'adempimento collaborativo. Dunque, a partire dal 2029 viene previsto che all'atto del pagamento di fatture elettroniche venga effettuata una ritenuta dell'1%, al netto dell'Iva, dell'importo da corrispondere. In sostanza, si chiede alle imprese un onere aggiuntivo finanziario, un anticipo dell'1% su ogni operazione effettuata. Ad esempio, chi ha un fatturato di 1 mld dovrà anticipare 10 milioni di euro che recupererà a settembre dell'anno dopo in dichiarazione. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Lotta all'evasione, dal 2029 ritenuta dell'1% sulle fatture' - pag. 3)

Iperammortamento strutturale
Italia Oggi - Bruno Pagamici - 27


Un emendamento alla manovra 2026 fa diventare strutturale l'iperammortamento. Inizialmente previsto per il solo 2026 l'iperammortamento si trasforma e diventa triennale per il periodo 2026-2028, ma solo per l'acquisto di beni agevolabili 'made in Eu'. Per le imprese della Zes unica del Mezzogiorno che entro il 2 dicembre scorso hanno inviato all'Agenzia delle Entrate la comunicazione integrativa, invece, è prevista la fruizione nell'anno 2026 del credito d'imposta richiesto ma nella misura ridotta del 14,69% a causa della carenza di fondi specifici. Uno degli emendamenti riformulati dal Governo prevede attraverso la revisione degli allegati A e B annessi alla legge 232/2016 l'ampliamento del perimetro di beni materiali e immateriali agevolabili in chiave 4.0 e 5.0, anche con l'inserimento di software e piattaforme di intelligenza artificiale. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Transizione 5.0 prolungato con crediti d'imposta più bassi' - pag. 5)

Pos, ogni sbaglio costa 100 euro
Italia Oggi - Alberto Moro - 30


Lo scorso 16 dicembre, presso la commissione Finanze della Camera, il sottosegretario all'Economia, Lucia Albano ha chiarito che per ogni trasmissione omessa, tardiva o incompleta dei corrispettivi giornalieri è prevista una multa di 100 euro che può arrivare fino a un massimo di 1.000 euro. L'On. Boscaini di Forza Italia aveva chiesto delucidazioni per rimediare ad eventuali errori occasionali, come il pagamento registrato in contanti anziché in modalità elettronica, che può comportare sanzioni anche quando il saldo di cassa è corretto. La sottosegretaria all'Economia ha ricordato che la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati devono avvenire tramite strumenti tecnologici che assicurino sia l'inalterabilità che la sicurezza delle informazioni, oltre all'integrazione tra registrazione e pagamento elettronico.

Le rassegne e il calendario fiscale sono un prodotto Metaping - Servizi per Commercialisti, Avvocati e Ordini Professionali